“Disturbi alimentari in adolescenza e in età adulta: un’ipotesi sui fattori primari e sulla loro eziologia nello sviluppo”

“Disturbi alimentari in adolescenza e in età adulta: un’ipotesi sui fattori primari e sulla loro eziologia nello sviluppo”

di Donata LuzzatiARP, Associazione per la Ricerca in Psicologia clinica


 

Ciò che colpisce, nelle pazienti che soffrono di disturbi alimentari, è di solito quello che può essere definito “apparato secondario”: un insieme di comportamenti (rituali complessi, tormentosi e a volte invalidanti, volti a controllare l’assunzione e la quantità di cibo, determinanti anche per la classificazione diagnostica della paziente e di frequente molto rischiosi per la salute fisica; situazioni relazionali, di solito in famiglia, spesso esasperanti; ecc.), accanto a convinzioni sul proprio aspetto fisico e sul proprio peso, di solito attribuite al confronto sorto in età adolescenziale con modelli irraggiungibili di magrezza e di bellezza; chi si è occupato meglio e in maniera più compiuta di tale ambito è l’orientamento cognitivista, indicato in molti casi, in letteratura, come quello più efficace nella cura di queste patologie.

La metodologia seguita in ARP è stata invece di indagare in modo approfondito le emozioni primarie, sorte in un periodo in cui non erano presenti – almeno, nella consapevolezza della bambina – problemi di dieta, di grasso e di magro, né tutte le complicazioni adolescenziali; cercando, nella fase diagnostica, di raccogliere elementi il più possibile esaustivi su entrambi i livelli.

A livello di relazione primaria, uno dei criteri è stato non solo chiedersi “quale effetto ha avuto l’emozione dell’adulto sul piccolo?”, ma, anche, “che effetto ha fatto il piccolo all’adulto?”; perché, spesso, quest’ultimo ha grandissima rilevanza, ed è determinante nella relazione successiva. Un altro criterio è stata la convinzione che sulla psicopatologia adolescenziale e adulta un disturbo precoce ha effetto se perdura nel tempo e non trova vie spontanee di riparazione: piccoli intoppi nella vita precoce ci sono per tante persone, ma non inducono una disfunzione attuale. In questi casi invece il disturbo nato nella relazione precoce può essere rilevato anche oggi: è in qualche modo una struttura relazionale persistente che, con vicissitudini diverse, ha organizzato il malessere attuale.

 

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Disturbi alimentari in adolescenza e in età adulta un’ipotesi sui fattori primari e sulla loro eziologia nello sviluppo